DECOL: gli eventi mediatici immersivi e Metaspace, un mondo virtuale con webcam incorporata

 In mostre immersive, personaggi

DECOL è un new media studio di Istanbul che utilizza tecnologie all’avanguardia per creare eventi e progetti artistici di vario tipo, dal design interattivo alle installazioni immersive, dalle applicazioni VR e AR al sound design. DECOL, acronimo di “Digital Experience Collective”, è strutturato come una cooperativa.Come spiegano nel loro sito, “Ciò ci fa funzionare facilmente sul lato commerciale e non dell’industria creativa. Operiamo attraverso la collaborazione tra artisti, designer, marchi, agenzie, istituti culturali e artistici di tutto il mondo. Ci concentriamo su design, produzione digitale, esperienze immersive, realtà virtuale, realtà aumentata, tecnologie di gioco e tecnologie innovative. DECOL è il ‘nuovo organismo mediatico’ che incrocia le arti digitali con il proprio patrimonio genetico”. Nebi Cihan Çankaya, co-fondatore e manager di DECOL, ci illustra progetti e prospettive dello studio.

Qual è la differenza tra Experience Design ed Event Design?

L’esperienza non deve essere necessariamente un evento. Per noi, esperienza vuol dire dar vita a nuovi modi creativi; per migliorare, ingannare o stimolare i diversi sensi dei visitatori; per farli interagire secondo citeri estetici o per creare esperienze in cui i visitatori interagiscono con i computer come un corpo vivente. L’evento consiste di vari parametri. Non è necessario che sia creativo per la maggior parte del tempo. Un evento può includere esperienze o può essere concepito come un’esperienza completa.

I vostri lavori sono pensati per ambiti diversi: potete creare un’installazione per un festival d’arte o, anche, un progetto per un evento commerciale. È un’idea d’arte molto contemporanea, dove non ci sono barriere ben definite tra le diverse forme di espressione.

Infatti. Ma ci sono anche altre aree operative. DECOL guadagna principalmente con gli eventi commerciali e spende quei soldi per consentire ai propri artisti di creare ed esibire progetti artistici indipendenti. Per gli eventi commerciali, usiamo forme d’arte e utilizziamo gli stessi strumenti con cui creiamo arte. Ma non li definiamo progetti artistici. Sono progetti con una prospettiva artistica. A volte, la differenza appare principalmente con il brief del committente. Se è associato a un marchio o un’idea molto rigorosa, non lo chiamiamo arte. Ma la parola “esperienza” è adatta a entrambi. Ecco perché abbiamo scelto per la società l’acronimo di “Digital Experience Collective”.

Un progetto creato da DECOL per un evento può essere utilizzato solo una volta per quel singolo evento o può essere replicato per un’altra occasione, con alcune modifiche?

Perlopiù è unico. Ma a volte abbiamo definito dei concept legati a determinate esperienze. E questi possono essere usati in diversi eventi. Talvolta creiamo un metodo che può essere adottato in diversi eventi. In altri casi, ci sono progetti pensati per essere unici. O ancora, può capitare che gli artisti di DECOL creino delle installazioni artistiche, che poi vengono utilizzate per arricchire un evento commerciale.

Come saranno gli eventi dopo la pandemia? Immagino che le persone vorranno qualcosa di veramente spettacolare, che faccia dimenticare questo periodo così difficile.

Per certi aspetti hai ragione. Ma l’economia vive un periodo molto pesante, i budget sono troppo limitati, gli eventi spettacolari costano molto. L’industria degli eventi è in crisi. Quindi non è facile indovinare cosa ci riservi il futuro. Noi non siamo una società di eventi, creiamo esperienze come o per eventi. Il più delle volte lavoriamo per un’azienda di eventi. Ma le aziende di eventi oggi fanno molta fatica. Quindi non so se vorranno commissionare eventi sorprendenti. Vedremo nel prossimo futuro.

Recentemente avete progettato un mondo virtuale chiamato Metaspace. È la prima volta che create un evento in un mondo virtuale?

Sì. Il mondo virtuale Metaspace è stato progettato all’inizio del periodo di pandemia. Metaspace è la prima piattaforma del suo genere: non è solo uno spazio per incontrarsi virtualmente con i propri avatar. I visitatori comunicano faccia a faccia, parlandosi, con una webcam virtuale appositamente progettata posta sugli avatar. Eventi dal vivo come concerti, presentazioni e spettacoli teatrali che normalmente si svolgono nel mondo fisico, potrebbero essere adottati per Metaspace. E stanno arrivando nuove funzionalità. Metaspace è la piattaforma definitiva per ospitare, creare o partecipare a qualsiasi tipo di evento se ci sono invitati specifici o incontri in tutto il mondo.

I mondi virtuali sono adatti per eventi spettacolari come quelli di DECOL?

Il virtuale è adatto per eventi spettacolari. Ma le dinamiche di un evento reale e di un evento virtuale variano. Siamo esseri umani, corpi fisici non corpi virtuali. Quindi, dobbiamo diventare fisici. Ma con la maggior parte delle piattaforme virtuali per riunioni, i volti sono inquadrati in un’interfaccia di comunicazione 2D simile a una griglia. E questo tende a bloccare la vera comunicazione. Metaspace e piattaforme simili ci permettono di entrare nei nostri corpi come avatar. Metaspace ci permette di mettere la nostra vera faccia sull’avatar.

I mondi virtuali erano molto popolari alcuni anni fa quando Second Life raggiunse il suo apice. Ora ci sarà una nuova ondata?

Sì. I giorni di pandemia ci hanno costretti a incontrarci sulle piattaforme online. Come team creativo, abbiamo dovuto livellarci su un a nuova modalità creativa. È così che è nato Metaspace.

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