Guardare e non toccare: l’irresistibile ascesa della crypto art, dalla blockchain ai record nelle case d’aste

 In gallerie e musei virtuali

Una recente notizia dell’ANSA ha annunciato che un investitore in cryptovalute di Singapore ha acquistato un collage in Jpeg di Beeple. Questa operazione, avvenuta l’11 marzo scorso, ha fatto storia da Christie’s poiché è stato battuto per quasi 70 milioni di dollari. Il crypto-tycoon si è presentato alla casa d’aste con lo pseudonimo di Metakovan, fondatore di Metapurse e finora relativamente sconosciuto nel mondo delle crypto-valute. L’acquisto è stato confermato da un suo portavoce, Twobadour Panaar, in una intervista al Wall Street Journal. L’asta è stata la prima nella storia di Christie’s in cui sono state accettate crypto-valute.

Nella foto si nota un particolare di un’opera di Tomas (collezione privata).

Metapurse compra da anni arte digitale e ha collezionato opere basato sul principio della firma con un non-fungible token (NFT) sulla blockchain. Beeple è attualmente la punta di diamante di questa raccolta valutata a 120 milioni di dollari. La crypto art ha fatto a tutti gli effetti il suo ingresso nel mondo dell’arte. Questo sistema rende semplice agli artisti la monetizzazione delle proprie opere, risultando abbastanza semplice accedere all’acquisto, in un contesto di valori fluttuanti che caratterizzano la criptovaluta così come le opere d’arte. La crypto art è legata alla tecnologia della blockchain, prima della quale immagini e animazioni digitali non potevano essere collezionabili. Il meccanismo alla base di questo sistema è piuttosto semplice: ogni opera viene firmata con un non-fungible token (NFT), ossia una sequenza cifrata unica che equivale alla firma dell’artista. Il miglior offerente acquista l’oggetto digitale ed entra in possesso di un’opera d’arte vera e propria, ovvero di un token unico di un’opera che rimane comunque riproducibile all’infinito e sempre visibile a tutti. La proprietà intellettuale e il copyright rimangono generalmente all’artista. Fin dal 2014 gli articoli di crypto art sono stati scambiati in un mercato di nicchia che ha consentito agli acquirenti di poter rivendicare la proprietà del proprio acquisto digitale in maniera sicura attraverso l’emissione di un certificato basato sulla blockchain. Il fenomeno non risulta nuovo, ma finora non aveva attratto il grande pubblico. Dunque, dalla crypto art agli NFT, la tecnologia blockchain da alcuni mesi sta iniziando a entrare in modo sempre più prominente nel mercato dell’arte e del collezionismo, un settore che attualmente sembra essere vivace e in cui non mancano prospettive di crescita.

Di seguito alcune piattaforme online da cui è possibile acquistare opere digitali:

SuperRare

NiftyGateway

Artolin

CriptoArtNet

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